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Anno 2005
Costruiamo il Bait Clip
Velardita-Lisi
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PREFAZIONE
una sera parlando con Lisi,mi trovai a dire che nel Baitclip risiede la vera anima del Surf.Inizialmente pensammo subito al mio solito modo di enfatizzare i concetti, ma riflettendoci arrivammo ad una conclusione molto particolare,ovvero che: l’utilizzo di un oggetto,nato ad uso e consumo esclusivo del surfcasting(non trovando applicazione alcuna in altre discipline alieutiche), genera di fatto una reale discriminante tra chi pratica
il surfcasting e chi invece la classica pesca a fondo.
Questo mio dire non vuole essere un accenno di polemica,ma semplicemente la consapevolezza che,se il binomio RIP&ROT(che identifica da sempre il Surf più puro) è comunque accessibile a chiunque(quindi anche a chi lo considera più una moda che una reale necessità),l’azione di fermare un’esca per rendere solidale un finale,porta in sema evit che una consapevolezza delle problematiche(e quindi delle contestuali soluzioni)riguardo al lancio,
all’esca,sia come preservazione che come presentazione,difficilmente riscontrabile da chi mette un piombo e un’esca in acqua con lo scopo di catturare una qualsiasi preda. Fatta questa piccola quanto sentimentale premessa passiamo adesso a concentrare il nostro interesse sul Baitclip(o fermaesca che dir si voglia).
COSA E`,COME FUNZIONA,A COSA SERVE,QUALI FINALI E` POSSIBILE CLIPPARE
Queste di norma le tre domande principali che chiunque si pone riguardo al fermaesca. Cerchiamo di rispondere in maniera tecnica e il più concisa possibile.
Fisicamente il BC si presenta come una staffa piegata con il lato corto inclinato di circa 45°,di dimensioni esponenzialmente maggiori quanto più voluminoso si presenta iil complesso esca/innesco che deve sostenere,che va trattenuta sul trave(tramite nodi,gommini,spiraline,ecc..) ,oppure resa solidale a qualche altro accessorio(piombo,girelle.moschettoni,ecc...). Il suo funzionamento è abbastanza intuitivo. Una volta fatto l`innesco,provvediamo a posizionare la curva dell`amo sul gancio e a regolare la tensione assicurandoci che il piombo scarichi perfettamente il suo peso sul trave e non sul finale e finchè questo non si trova perfettamente parallelo(quasi unito)al trave.
Fatto questo ci prepariamo a lanciare,avendo cura non far perdere tensione al drop(pena lo sganciamento immediato appena posiamo il piombo in terra)e lanciamo.
Il rilascio del finale e la sua entrata in pesca avviene nel momento in cui il piombo tocca l`acqua e si blocca per una frazione di secondo prima di affondare.
In quel momento il trave si allenta,il finale perde la tensione e si sganci.
E` quindi da sfatare quella diceria secondo la quale il fermaesca non rilascia nelle psiaggie fonde;se il rilascio non avviene abbiamo sbagliato qualcosa(il gancio è troppo stretto, il finale si è attorcigliato attorno al trave...ecc...) ,oppure rientra in quella casistica che gli addetti al settore hanno voluto catalogare come "inspiegabile".
Gli scopi sono molteplici e,sotto certi aspetti,anche inconsueti. Inizialmente lo scopo del BC era sostanzialmente di tipo "Preventivo-Antinfortunistico",ovvero sia precludere al finale qualsiasi spostamento durante le fasi preparatorie dei lanci sospesi come il pendolare,per evitare che potesse assumere posizioni pericolose,sia per la corretta esecuzione del lancio(come l`amo che si aggancia ad un anello), sia soprattutto per l`incolumita del lanciatore(come l`amo che passandogli vicino gli si aggancia addosso,o peggio in viso).
Se si trattasse solo di questo,ovviamente il suo utilizzo non avrebbe alcun senso nei lanci piombo a terra(ground,side,ecc...).
In pesca dunque il BC ha una serie di funzioni che riguardano principalmente l`aerodinamicità,la preservazione e la presentazione dell`innesco,la messa in pesca del finale.
Riguardo al primo aspetto il BC non aumenta le capacità aerodinamiche del nostro trave,ma evita che questa capacità rimanga irrimediabilmente compromessa dall`effetto freno ingenerato dal finale nel lancio,effetto che aumenta quanto più il nostro finale si allunga e l`esca si ingrossa.
In questo senso mantenere un`esca all`interno del flusso aerodinamico generato dal piombo che fende l`aria nel lancio,significa annullare l`attrito e quindi il freno;ed è per questo che alle prese con inneschi di dimensioni tali da uscire dal flusso nonostante un clippaggio classico,è sempre consigliabile, per aumentare le distanze, rivolgersi a foggie particolari di BC, come quelli ad ombrello(tipo impactshield della BreakAway)che presentano alla base un cono cavo(l`ombrello appunto)all`interno del quale va messo l`innesco, e che ha il compito di reincanalare il flusso principale disegnato dal piombo.
riguardo al secondo punto,dobbiamo considerare che,se da una parte è vero che un finale corto ed un innesco sottile,è abbastanza leggero da ribaltarsi velocemente così da viaggiare al limite della scia(il che non pregiudica l`aerodinamicità se non in maniera impercettibile),dall`altra parte l`accelerazione del piombo in uscita ha effetti devastanti nei confronti dell`innesco,che giunge in acqua(sempre che ci arrivi...se no ci viene risbattuto in faccia tutto sbrindellato) in uno stato impietoso,a tal punto da rendernie inane anche l`adescabilità (si pensi,ad esempio,al classico americano tutto arrotolato nella curva dell`amo che recuperiamo dopo un lancio molto forzato). In questo contesto dunque,costringere un finale a stare sotto scia fin dall`inizio serve a preservare l`integrità e la posizione dell`esca(anche grazie alla pallina montata a battere su di essa).
Riguardo al terzo punto,non possiamo dimenticare che un finale(comunque sia strutturato)nel lancio(a qualsiasi distanza)fatto in presenza di vento tende a girare su se stesso come se fosse un`elica.
In questo modo arriva in acqua no parallelo al trave,ma perpedicolare a questo,il che,se abbiamo un moto ondoso sostenuto,crea problemi riguardo al suo veloce assetto in pesca in favore di corrente aumentando le possibilità che si ingarbugli girando su se stesso.
In questo caso quindi clippare il finale in posizione tale da farlo rilasciare subito in corrente,ci preserva da eventuali ingarbugliamenti che di fatto pregiudicano la funzionalità del finale,e ne ritardano inevitabilmente l`assetto.
Tutte le tipologie di finali possono essere clippate,senza particolari problemi.Giusto per dare un`idea della portata generale del concetto,possiamo dire che il finale montato basso lo possiamo clippare verso l`alto (ed in questo caso il BC va montato ovviamente rovesciato),un finale lunghissimo può essere clippato ricorrendo a due clip messe all`inizio e alla fine del trave,su cui stirare a due passate il finale,il paternoster può essere clippati con il doppio BC-il pezzo di acciaio zincato è più lungo e piegato a mò di svastica-(nel caso ci sia il finale basso stia sotto il piombo ),oppure con due BC uno sopra e l`altro sotto(nel caso in cui entrambi i finali stanno posizionati sopra il piombo)..tutto dipende da cosa vogliamo fare e dalla nostra capacità di adattare il suo uso alle varie esigenze.
COSTRUZIONE.
Escludendo a priori le varie tipologie che possiamo trovare in commercio(più o meno facilmente riproducibili ricorrendo al fai da te,ovviamente ad esclusione di quelli più complessi),il sistema più classico, e se vogliamo primitivo,prevede l`uso di uno spezzone di ferro zincato,piegato e trattenuto al trave da un pezzetto di guaina del filo della luce;una alternativa,nel caso si voglia usare un BC montato in prossimità del piombo,è quella di usare dei piombi dotati di longtail(astina lunga in acciaio)sul quale saldare poi a stagno la clip(ma significa perdere la possibilità di montaggi rovesciati per il clippaggio dei finali montati bassi).
L`alternativa che vi proponiamo è uno sgancio rapido dotato di BC,che può essere usato come aggancio per il piombo(ed in questo caso il clippaggo lo facciamo in maniera diritta),oppure come attacco rapido per i travi(ed in questo caso il clippaggio lo facciamo rovesciato).
Materiale per la costruzione
-n° 1 matassa di acciaio inox armonico da 0,80mm o filo in acciaio inox da 1 mm
-n°1 pinza a becchi tondi
-n° 1 pinza a punte piatte
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