Cari amici, oggi voglio mostrarvi come questa attrezzatura, già illustrata e
descritta in precedenza nella variante Pugliese, subisca delle modifiche a seconda
delle zone di utilizzo e delle persone che lo realizzano. Bando alle ciance dunque e
passiamo a descrivere questa variante Trapanese.
Iniziamo con il vedere come in passato veniva realizzata in modo generico questa
attrezzatura (vedi foto 1).
Con il passare del tempo subisce ulteriori modifiche (anche se non sostanziali per il
principio di funzionamento).
In foto 2 è proposta una versione modernizzata (il tutto fornito dall'amico Francesco
Mazzara di Trapani, che ringrazio), che grazie al suo ingegno è riuscito a
miniaturizzare tutti i vari elementi dell'attrazzatura, riuscendo a far stare tutta
l'attrezzatura in un secchio da pittura (vedi foto 3 e 4).
Le differenze costruttive e le varianti per l'utilizzo risaltano subito agli occhi,
ma possiamo dire che sostanzialmente la differenza con la Caloma Pugliese è che
questa versione utilizza una vela di tipo fisso (vedi foto 5), invece in quella
Pugliese viene montata una vela che dà la possibilità di poter orientare o modificare
la superficie della vela in modo da adattarsi alle varie direzioni e forze dei venti
(sempre provenienti dai settori poppieri alla vela ma con angolazione X maggiore).
Il traliccio portante della vela della versione Trapanese è di forma squadrata invece
quella Pugliese e a crociera.
Come è stato detto e ripetuto questa attrezzatura è parecchio personalizzabile quindi
può essere modificata come si vuole, l'importante è non denaturare il principio di
funzionamento della stessa.