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Maggio 2004
La teleferica
Emanuele Lisi da Catania
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Sulla base delle mie esperienze di pesca con il vivo considero la tecnica della teleferica uno dei migliori sistemi per pescare a Rock Fishing , sistema utilizzabile anche nelle spiagge profonde. Con la teleferica , il pesce- esca non viene stressato dal lancio e si presenta così in maniera molto naturale ai predoni ,i pesci che possiamo insidiare sono: la leccia , la ricciola , il pesce serra , la spigola , la cernia,il pagro e sua maestà il dentice . L’attrezzatura richiesta per questo sistema di pesca deve essere una canna robusta ma non eccessivamente rigida , in grado di lanciare zavorre da 100 a 200 g,useremo tale potenza nella fase del combattimento ,la lunghezza non dovrà mai essere inferiore ai 4m e superiore ai 4,50m ,troveranno spazio tutte le Rip e le tescopiche di ottima qualità ,invece come mulinelli devono essere utilizzati fissi e rotanti di ottima qualità con bobine di generose dimensioni capaci di contenere almeno 300m dello 0,40( le grosse lecce e ricciole ci daranno filo da torcere) ,chi fosse in possesso dei vecchi mitchell 496 e 498 pro può rispolverare questi prestigiosi fissi che saranno di grande aiuto poiché sono delle vere e proprie macchine da combattimento. A questo punto non mi resta che illustrarvi il terminale e l’azione di pesca .Il terminale sarà dello 0,60 al fluocarbon lungo 2,50m armato con due ami in serie a becco d’aquila con occhiello di numerazione dal 3/0 al 5/0 , nell’ estremità opposta inseriremo uno stopperino in gomma e un piombo di circa 20g che aiuterà il pesce esca lentamente a raggiungere il fondo dove arresterà la sua corsa nella perla di battuta. Il pesce esca deve essere innescato avendo cura di bagnarsi le mani prima di toccarlo per evitare scottature dello stesso poiché la temperatura del corpo umano é piu’ alta di quella dei pesci, così conficcheremo nel dorso l’amo n° 1 e vicino la coda l’amo n°2. Dopo aver lanciato alla distanza voluta, bisogna mettere il filo in tensione e di conseguenza attaccheremo il terminale al trave tramite la girella in modo che lentamente raggiungerà il fondo alla ricerca del predone. Nel caso il fondale fosse ricoperto da alghe o si presume che i predoni caccino un po’ piu’ staccati dal fondo occorre allungare il bracciolo del piombo a perdere impedendo così all’esca di nascondersi alla vista dei predoni. Le esche che vi consiglio di utilizzare sono: l’aguglia , il cefalo, la boga, l’occhiata ,il sugarello e la mormora (da usare in spiaggia). Per concludere vi voglio segnalare alcuni spot validi della Sicilia orientale : Capo Murro Terrauzza (SR), il porto di Catania, il porto di Riposto, Fondaco Parrino, Capo Alì , Capo Scaletta e per finire Capo Milazzo. Con la speranza che questo articolo vi possa portare catture da poster vi faccio un mega in bocca a lupo.
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