|
|
|
|
|
|
|
Novembre 2007
Surf fishing e Beachledgering
Marco Abate da Messina
|
|
Siamo in autunno, il mare ormai battuto dal costante vento che ne increspa la superficie, il cielo spesso coperto con avvisaglie di pioggia, il freddo che giunge imminente, fa capire che l’Estate è agli sgoccioli ed alle porte vi è l’autunno (e per la gioia di noi patiti del surfcasting anche l’arrivo delle mareggiate invernali…). Questi elementi sono solo alcuni di quelli che incrementano la costante voglia di mare e l’augurio di portare a secco ancora qualche specie ittica che predilige la stagione calda.
Proprio per queste ragioni nel presente articolo descriverò (come primo articolo di una lunga serie) gli attrezzi, accessori e possibili luoghi di pesca, insomma una prima infarinatura di due tecniche simili tra loro, ovvero il Beach Ledgering ed il Surf Fishing, ormai di uso comune nelle nostre spiagge e che sicuramente prediligono e fanno risultati nei periodi che vanno dalla primavera all’autunno.
In primis bisogna evidenziare che sia il surf fishing che il beach derivano direttamente dal Surfcasting, che com’è noto si pratica in condizioni meteo marine particolari. Nella fattispecie le due tecniche prevedono l’utilizzo di canne di grammatura compresa tra i 40 gr ed i 100 gr (o comunque attrezzi che giostrino bene questi range), ad azione prevalentemente di punta sia ad innesti che telescopiche. Vengono spesso fabbricate con cimini in fibra di vetro o carbonio pieno anche intercambiabili, in quanto con questi materiali si evidenziano anche le “tocche” più delicate. Detto ciò oserei raggruppare e definire le due tecniche come “pesca a fondo leggera”.
ATTREZZATURA ED ACCESSORI
Tralasciando l’aspetto delle canne da adottare in quanto brevemente trattato sopra, analizziamo gli accessori da adottare per intraprendere una delle due tecniche.
Mulinelli: solitamente si adottano quelli di taglia media dai 4000 ai 6000 in modo da non squilibrare le canne spesso molto leggere, di peso compreso tra 300 gr e 450 gr, con rapporto di recupero e cm per giro di manovella come da esempio: 5.7:1 (94 cm per giro di manovella) – 5.1:1 (82 cm per giro di manovella) – 4.9:1 (90 cm per giro di manovella) – 4.6:1 (80 cm per giro di manovella).
Quando vi è invece l’esigenza di tirar fuori qualche metro in più, come è noto, utilizzeremo dei mulinelli di grosse dimensioni ed a bobina larga di taglia da 8000 a 10000.
Fili da bobina: Prevalentemente utilizzeremo dei diametri dallo 0,18 allo 0,28, fili ad alto carico di rottura e che “tengano i nodi”, il diametro varia a seconda delle condizioni meteo marine, delle distanze di lancio ed anche dal piombo (problema ormai che non spaventa più nessuno dato che siamo anche troppo abituati a vedere pescare con piombi da 150 gr e 0,14/0,16 in bobina).
Shock Leader: L’uso dello SL è quasi sempre obbligatorio ed i diametri variano il funzione del piombo da lanciare e delle prestazioni della canna.
Quando in bobina si hanno diametri molto sottili per non stressare il nodo, vi consiglio vivamente l’uso di SL conici ovvero vengono venduti dalle case produttrici direttamente in spezzoni di lenza da 12 a 25 mt con il diametro di base che aumenta di sezione gradatamente fino a raggiungere la dimensione massima dichiarata sulla confezione, ecco alcuni esempi: 0,18/0,47 - 0,18/0,57 – 0,20/0,47 – 0,20/0,57 ecc ecc.
Vi sono comunque le eccezioni di non utilizzo e le più frequenti sono quando vi sono alghe e nella “pesca di ricerca nel sottoriva” ,nella quale utilizzeremo uno 0,25 o 0,28 diretto.
Fili da Terminali: Questo accessorio dovrà essere trattato con molta cura, infatti dobbiamo rammentare di pescare in acque spesso limpide, quindi è quasi scontato indicare l’uso di fili in Fluorocarbon, i diametri varieranno in funzione delle specie ittiche da insidiare. Durante le ore notturne potremo tranquillamente utilizzare Fluoro Coated (ovvero rivestito di fluoro carbon) o simili.
Ami: Per prede con “forza mascellare” e grande stazza (si spera) sicuramente sono consigliati gli ami a Beack ad occhiello della numerazione compresa tra n. 8 e n. 4. Per prede come i grufolatori o esche delicate è consigliato l’uso degli Aberdeen dal n. 10 al n. 4.
Calamenti: Sicuramente non vi sono segreti o chissà che, infatti utilizzeremo i classici finali da Surf con l’accuratezza di ridimensionare i diametri dei fili, ovvero:
Pater noster (calamento doppio amo); Long arm (calamento monoamo). Scorrevole (calamento monoamo).
Per le specifiche visionare direttamente dal portare la pagina “tecniche – travi”
Picchetti e tripode: E’ essenziale “bloccare” le canne durante la pesca in maniera stabile, la soluzione ormai scontata ma non trascurabile è l’uso dei picchetti o dei tripodi (sul nostro portale vi è anche la descrizione di auto costruiti).
Piombi: Sicuramente è un argomento vastissimo ma che cercherò di riassumere in due grossi tronconi. Il primo comprende i piombi da distanza, il secondo i piombi da tenuta (che sicuramente non fanno al caso nostro), per i primi i nomi dei modelli più usati AB Uno, Roccotop, Tournament, Evolution, HCC, Tommy (ho trascritto i modelli della Fonderia Roma perché sono i più conosciuti); nelle grammature comprese tra i 40 gr ed i 100 gr.
Altro: In luoghi dove occorre avere tutto a portata di mano per velocizzare l’azione di pesca, prenderemo “in prestito” un accessorio da gara,ovvero la servitora che potremo utilizzare per appoggiare l’occorrente di uso comune, evitando quindi di aprire e chiudere la cassetta.
Da non trascurare le girelle che serviranno per costruire gli snodini dei nostri calamenti e legare il nostro bracciolo pescante (o terminale che dir si voglia). Dovranno essere di buona fattura e girare nel barilotto senza impedimenti, in modo da non dover fare un terminale ogni recupero in quanto con la loro rotazione scaricheranno quasi tutte le torsioni del terminale.
Spesso in alcuni litorali dobbiamo (per modo di dire) accontentarci dei pesci di galla o mezz’acqua (quali boghe, occhiate, leccie stella, aguglie ecc), è proprio in questo caso che usciremo dalla cassettina i flotter. Questo accessorio serve infatti a portare i nostri terminali “a galla” ovvero all’estensione massima del bracciolo utilizzato, in commercio ne esistono di svariate forme e colori ma la nostra scelta dovrà in primis essere basata sulla grandezza in quanto è proporzionale alla voluminosità dell’esca che utilizzeremo.
PREDE DA RICERCARE
E’ semplicissimo parlare delle prede da ricercare alla fine dell’estate ed in autunno, infatti pescando dalla spiaggia potremo imbatterci in quasi tutte le specie ittiche, ma generalmente (tralasciando i carangidi hehe) andremo in cerca di mormore, orate e se il luogo lo permette anche saraghi.
SPOT DA RICERCARE
Dato il periodo sicuramente i bagnanti son meno presenti ed è possibile che qualche pesciotto si avvicini nuovamente a riva. Detto ciò si prediligono spiagge con fondale misto e magari con qualche chiazza di poseidonia in modo da sperare nella cattura di saraghi, orate, viriole ecc; fondali sabbiosi/fangosi per le orate (immancabili in diversi tipi di fondi), mormore, triglie, gallinelle, pettini ecc…
Data la stagione un consiglio che adotto sempre è quello di farsi un bel tuffo ed osservare con la maschera lo spot prescelto in precedenza.
ESCHE
E’doveroso evidenziare che le esche regine di questi periodi sono il bibi (intramontabile in tutte le stagioni) e l’arenicola, però bisogna anche soffermarsi su quasi tutti gli anellidi tra i quali americano, mascone ecc anche le cozze sgusciate rendono bene. Vi raccomando solo di comprare le esche sempre con un criterio logico che è quello di luogo di pesca prescelto (e quindi la conoscenza dei fondali che troveremo come sabbioso, fangoso, misto ecc) ed esca, in quanto vi sono anellidi, molluschi ecc che crescono solo in determinati habitat.
Vi ricordo infine di presentare sempre le esche in maniera quasi maniacale data la limpidezza delle acque.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|