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Aprile 2014
Costruiamo un lead lift
Toto Nicosi
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Il lead lift è un piccolo accessorio di derivazione anglosassone che viene montato a ridosso del piombo e consente, grazie alle sue alette, recuperando la zavorra a canna alta e con una certa velocità, di evitare incagli su fondali misti o comunque accidentati. Ne esistono diversi in commercio, ma essendo un accessorio di semplice realizzazione, possiamo costruirceli da soli con una spesa irrisoria, magari riciclando qualche pezzo di plastica che altrimenti finirebbe nella pattumiera.
La materia prima che useremo per realizzare le “ali” del nostro lead lift potrà essere ricavata da pezzi di plastica di consistenza pastosa, quelli che ho utilizzato io sono dei divisori di scatole porta minuterie delle dimensiono di circa 4x4 cm e dello spessore di circa un millimetro (foto 1). Se proprio non avete niente da riciclare a casa potete procurarvi dei fogli di pvc da 1 mm di spessore, dovrebbe essere abbastanza facile reperirli in un qualsiasi brico.
Cosa occorre (foto 2):
plastica da 1-1,5 mm di spessore;
filo di acciaio da 1,2 o 1,5 mm ;
filo di acciaio da 0,5 mm;
un taglierino o una forbice, uno spillo, un accendino, una pinza a becchi tondi e una normale, una tronchesina, uno spinlink.
Iniziamo tracciando sulla plastica la forma delle nostre alette (foto 3), in pratica un esagono allungato nella parte superiore che ritaglieremo con il taglierino o, se la plastica è di consistenza pastosa e non vitrea, con delle forbici.
Ottenuto il nostro esagono tracciamo una linea sull’asse longitudinale (foto4). Riscaldiamo la punta dello spillo e pratichiamo quattro fori, due vicino alla testa e due vicino alla coda(foto 5), distanziati l’uno dall’altro di circa 2 mm.
Tagliamo due spezzoni di circa 5 cm di filo di acciaio da 0,5 mm e pieghiamoli a forma di “U” (foto 6), infiliamo i due capi delle “U” nei fori creati con lo spillo.
Prendiamo uno spezzone di circa 6 cm di filo di acciaio più spesso e con la pinza a becchi tondi creiamo due occhielli alle estremità, ottenuto questo “long tail” lo inseriremo nelle due asole create con il filo sottile (foto 7).
Serriamo le asole contro il long tail (foto 8) e stringiamo le eccedenze facendole ruotare con l’aiuto della pinza a becchi tondi (foto 9), controlliamo che il long tail risulti serrato e non scorra. A questo punto, con le tronchesine, tagliamo le eccedenze di filo sottile attorcigliato, lasciando un moncherino di circa 2-3 mm, con la pinza li schiacceremo contro la plastica (foto 10), se non vi piacciono queste due appendici appuntite, potete ricoprirle con qualche goccia di colla a caldo.
Adesso non ci resta che connettere lo spinlink all’anello inferiore del long tail e il lead lift è pronto (foto 11).
Potete fissare le alette al long tail di uno spike con lo stesso procedimento, o montare il lead lift in tandem con altri tipi di piombo (foto 12).
Il risultato è visivamente gradevole e sicuramente funzionale, ci consentirà di pescare su fondali accidentati dalla spiaggia o dalle rocce, magari abbinato ad un trave tipo pulley. Sicuramente non eliminerà completamente gli incagli sul fondo, ma almeno ci darà una mano a riportare a riva (nella maggior parte dei casi) i nostri calamenti e magari anche i pesci che vi rimarranno allamati.
Totò Nicosì (miniminagghia)
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