|
|
|
|
|
|
|
Maggio 2007
La Mareggiata
Massimo saija da Messina
|
|
Eolo soffia inesorabile sul mondo di Nettuno, il mare prende forme crespe, rudi ma lineari e progressive.
Il moto ondoso inizia pian piano a formarsi. La mareggiata sbatte con violenza sui bassi fondali delle coste.
Il fondo è in subbuglio i suoi abitanti (crostacei, anelidi, piccoli pesci...)si trovano dentro una centrifuga!
Predatori e grufolatori attendono pazientemente il loro momento. Attesa che durerà fino a quando Eolo inizierà a
cedere fiato! Le onde si regolarizzano, la centrifuga rallenta!!!!
Sul fondo reso morbido lentamente si deposita tutto quello era in movimento, i piccoli pesci finalmente trovano rifugio nelle buche e nei canaloni dove il modo ondoso non riesce più a nuocere. Il momento dei grossi pesci è arrivato!
I grufolatori (saraghi in prima linea) nuotano ai margini dei punti di turbolenza, sfruttano la corrente e arraffano tutto quello che trovano. I predatori dentro i canaloni compiono veri e propri agguati verso i piccoli pesci storiditi e indeboliti dalle
onde!La frenesia alimentare aumenta, la scaduta avanza!
Qui entriamo in gioco anche noi, siamo nella magica situazione del Surf Casting!
Ma quali sono le regole base per potere capire ed affrontare queste situazioni?
Lasciando da parte attrezzatura, buffetteria e cose simili andiamo a conoscere come e dove impiantare la nostra postazione di pesca.
Per prima cosa arrivare sull'arenile con un pochino di anticipo e con la luce è di vitale importanza.
Sfrutteremo queste due armi per potere analizzare come si presenta lo stesso. Osservando il moto ondoso possiamo individuare
le buche, i canaloni e i punti di alta turbolenza. Dove è presente il canalone (una leggera depressione più o meno parallela alla costa) le onde perdono intensità in modo brusco e la riacquistano subito dopo. Stesso dicasi per una buca, ma in uno spazio molto più
concentrato. In questi punti il deposito organico aumenta, facendo anche aumentare il pascolo. Là dove invece le onde acquistano intensità maggiore rispetto al naturale svolgersi troveremo un innalzamento del fondo. Questo avviene maggiormente nelle punte. Qui la centrifuga è più attiva, quindi quando la scaduta
è in stato avanzato troveremo ancora un moto ondoso tale da smuovere il fondo, mantenendo la possibilità di trovare pesce. Esiste anche la spiaggia a fondo basso, dove il mare tende a formare diversi molti frangenti. In questa situazione il primo deposito organico e la conseguente presenza di un pascolo più accentuato si trova al di là del’ultimo frangente. In questa opzione possedere una buona tecnica di lancio è fondamentale per riuscire ad avere risultati maggiori.
Adesso che bene o male sappiamo dove trovare i pascoli cerchiamo di capire come fare lavorare le nostre esche!
In queste circostanze di sicuro non andremo a cercare pesci di piccola stazza, ma qualcosa di potente e molto resistente.
Un ottimo calamento per ricercare fra la schiuma, dove inizia il deposito, è il Pater Nostrer. I quali braccioli varieranno in lunghezza e diametro a seconda delle esigenze del mare.
Nella zona relativamente più calma, quindi nelle buche e nei canaloni, usare uno short di sicuro non sarà una cattiva idea, Tenendo sempre ben a mente che in condizioni di mare avverse lavora meglio un bracciolo di 120 cm dello 0,50 anziché uno dello 0,30 di 50 cm! Per poi passare ad un pezzotto domizziano che renderà molto dinamica la nostra esca.
Per confezionare i terminali non sarà necessario andare a cercare monofili invisibili e costosissimi! Fra le onde i pesci perdono i freni inibitori, tendono ad essere meno prudenti e per finire l’onnipresente acqua torbida rende quasi impossibile notare l’insidia!
Ma come fare ad ancorare il calamento al fondo in simili circostanze? Qui entrano in campo le zavorre da alta tenuta. Prime fra tutte le piamidi, a seguire coni e spike. Da non sottovalutare nemmeno la classica sfera che sul fondo molle si insabbia all’inverosimile.
Ci tengo a precisare che queste sono solo delle nozioni di base che andranno ampliate con l’esperienza e con l’apporto della nostra personalià!
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|