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Febbraio 2005
Freddo da Calamari
Emanuele Lisi da Catania
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A noi abitanti della costa ionica freddo e venti da NW - W ci costringono ad accantonare le canne da surf e preferire la pesca di totani e calamari . Questi cefalopodi durante la stagione fredda si avvicinano al sottocosta alla ricerca di cibo e fanno le loro prime comparse dal calar del sole alle prime luci dell’alba .I sistemi di pesca con cui possiamo insidiare il calamaro sono due , uno è la pesca con la canna da lancio e gamberone finto tipo yo-zuri(vedi foto gamberone) e l’altro è con il galleggiante e il londru (vedi foto londru 1 ) farcita da un pesce esca (sugarello,boga o sarda). I luoghi frequentati dai cefalopodi durante il periodo invernale sono l’ esterno dei porti( moli frangiflutti) le scogliere e le spiagge profonde, per lo più zone dove avviene un continuo ricircolo d’acqua pulita , le zone migliori dove ogni sera i calamari accostano sono affollate da molti pescatori che tentano di catturali con le più svariate tecniche di pesca.
Pesca con il gamberone finto
La pesca con canna da lancio e pesciolino finto deve essere effettuata con attrezzatura leggera . La canna deve essere di lunghezza compresa tra 2,70 e i 3,50 possibilmente in carbonio capace di lanciare 15-40g ,il mulinello deve essere di misura 4000 imbobinato con filo dello 0,25 mm . Le esche utilizzate sono gamberoni finti piombati(vedi foto gamberoni ) ,di queste esche ne esistono tantissimi modelli con colori diversi e piombature diverse . I gamberoni più piccoli sono meno piombati ottimi per sondare la fascia d’acqua più in superficie ,mentre quelli più grossi sono maggiormente piombati per sondare la fascia d’acqua più profonda .La pesca consiste nel lanciare l’artificiale più a largo possibile e farlo affondare qualche istante e il recupero deve avvenire lentamente con colpetti avanti e indietro del cimino della canna (come il classico recupero a strappo) ,quando il nostro amico calamaro aggredisce l’artificiale sentiremo un forte appesantimento della canna con relative pompate da parte del calamaro a questo punto il recupero del pesce dovrà avvenire nella maniera più omogenea possibile evitando di lasciare bando di lenza dato che gli aghi del gamberone non sono muniti di ardiglione, il nostro calamaro potrebbe liberarsi facilmente e per il salpaggio da eventuali scogli si consiglia l’uso di un guadino telescopico .
Pesca con il londru
La pesca con il londru ( vedi foto londru 1 ) deve essere effettuata con attrezzatura medio leggera . La canna deve essere di lunghezza compresa tra i 3,50 e 4,30m capace di lanciare 120g ,il mulinello deve essere di misura 5000 imbobinato con filo dello 0,30-35mm . Il nostro londru dovrà essere farcito con un sauro di circa 50-80g (vedi foto londru) il tutto poi dovrà essere legato e rassodato con del filo elastico per evitare di rovinare o perdere l’esca durante il lancio. A sostenere il nostro londru durante l’azione di pesca sarà un galleggiante scorrevole rotondo bianco munito di starlight capace di sostenere il peso del londru innescato ,la profondità di pesca verrà regolata da un apposito stopperino ferma galleggiante che ci darà la possibilità di sondare tutte le fasce d’acqua , a questo punto non ci resta che lanciare la nostra canna e attendere l’abboccata del calamaro che si manifesta con il trasporto laterale del galleggiante con delle affondate simultanee ,in fine bisognerà recuperare in maniera omogenea per evitare di perdere il calamaro per i motivi sopra elencati.
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