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Dicembre 2007
Scelta Attrezzatura - Citazioni 1º
Emanuele Velardita da Caltanissetta
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Scegliere un’attrezzatura è cosa difficile certamente per i neofita, ma, per l’appassionato, diventa cosa delicata soprattutto consigliarla.
Mettiamo un poco di chiarezza, partendo, giusto per rallegrare un po’ il discorso, da alcune “perle di saggezza” che si trovano sul forum.
LA PASSIONE SPESSO CONDUCE A SODDISFARE LE PROPRIE VOGLIE (Mauro, alias “Kingfish”).
Che differenza c’è tra acquistare un orologio e un attrezzo da pesca?
Entrambi sono mezzi per raggiungere un risultato, e che il risultato sia pescare o esser puntuali non ha molta importanza.
Il “problema”, se così si può definire, nasce quando all’interesse principale si aggiunge una passione per il mezzo, all’origine creato soltanto per soddisfarlo.
Infatti - e che si parli di orologi o attrezzi da pesca il discorso non cambia - la passione per il mezzo crea un sistema di scelte basato su delle prerogative che, a dirla tutta, posso uscire da quelle importanti valutazioni stimabili rispetto all’interesse principale.
Per essere meno criptici, si pensi all’amatore disposto a pagare una cifra astronomica per un segnatempo del dopoguerra che, magari, perde un minuto a settimana.
In questo contesto, a condurre verso quella scelta, non è più il problema della puntualità, ma il piacere intimo e personalissimo che si prova nel possedere qualcosa di diverso e raro.
Il discorso, ovviamente, vale anche per la pesca (e non solo, ma per qualsiasi passione che preveda un impegno economico)
Da questo piccola analisi e delle intenzioni e tendenze che distinguono il neofita dall’appassionato di attrezzi, possiamo trarre una prima regola di base.
Affidarsi ai consigli di un appassionato può rivelarsi un’arma a doppio taglio, gratificante sotto alcuni aspetti fuorvianti sotto altri .
Le soluzioni saranno, quindi, per il neofita acquisire informazioni basiche ed importantissime scremando le tendenze personali dell’appassionato; per l’appassionato, approcciarsi al neofita con maggior elasticità, interpretando e capendo le esigenze del neofita che si affida alla sua esperienza, scremando, a sua volta, le sue passioni e tendenze.
Ovviamente, sebbene si sia parlato di appassionati, il discorso non cambia (cambiano soltanto le esigenze e le tendenze) quando si decide di appoggiarsi, per la scelta, ad un garista o ad un rivenditore.
LA TECNICA LUSSUREGGIA CON ATTREZZI NON AL TOP (Alessandro, alias “Superdroppa”).
Salire su una Ferrari da Formula 1 e pretendere di girare in pista con gli stessi tempi di Felipe Massa è, manco a dirlo, decisamente pretestuoso.
Oggetti come la canna da pedana del Campione del Mondo di lancio tecnico o la bolognese da 8 mt. del Nazionale di pesca al tocco, sono attrezzi che, da soli, non danno nulla ma esprimono il massimo delle loro potenzialità solo se utilizzati con una tecnica adeguata.
Guardando da un altro angolo visuale, gesti come una ferrata sicura e micrometrica, una fiondata precisa di pastura, un recupero che imprime all’artificiale un movimento perfetto e adescante, l’apparente leggiadria di un lancio che piazza lo spike da 150 a 100 mt, sono il risultato di anni di applicazione ed esperienza sul campo e non dell’uso di quell’attrezzo o di quell’altro.
È evidente che il neofita, in tutto questo deve ancora entrarci e che, il suo interesse principale dovrebbe esser quello di assumere quel bagaglio di conoscenze ed esperienze tecniche che rappresentano inequivocabilmente la base per raggiungere risultati entusiasmanti.
In questo contesto, l’imperativo è Pescare con criterio, imparare sia dagli errori che dai colpi di fortuna; osservare, analizzare e trarre conclusioni, cercando di assimilare quante più informazioni possibili, per poi elaborarle.
Giungere, infine, alla personalizzazione delle esperienze immagazzinate e creare una propria e personalissima visione d’insieme assumendo una strategia e un approccio che si ritengono corretti a priori, in quanto forieri di risultato.
Inoltre, l’attrezzo di livello altissimo, in quanto tale e in quanto studiato per soddisfare le esigenze di un determinato pubblico, non aiuta granché il processo formativo e conoscitivo; tanto, semplicemente perché (ed è nella sua natura di attrezzo specifico) si rivela poco o nulla tollerante nei confronti degli errori di utilizzo (si pensi alle conseguenze di una classica ferrata con una canna fissa da 8 mt, sottile quanto un mignolo e rigida fino allo spasimo e di come, nella maggior parte dei casi, il risultato sia quello, poco nobile, di strappare il l’esca di bocca alla preda, piuttosto che allamarla a mestiere).
Da questa piccola disquisizione, trae origine l’altra importante regola generale per il neofita, ovvero optare per un attrezzo dedicato ma di facile gestione, che permetta di concentrare l’attenzione sulle cose importanti (tecnica e strategia) piuttosto che sul suo utilizzo.
Un’ultima raccomandazione, prima di completare questa prima parte del discorso.
L’attrezzo è e rimane semplicemente un mezzo che ci permette di pescare; a decidere come e quando siamo noi e, se la scelta si rivela sbagliata nostra è la responsabilità, così come nostro è il merito del successo.
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