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Settembre 2006
Gronghi and co.
Emanuele Velardita da Caltanissetta
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Sebbene bistrattati, gronghi e murene rimangono Sovrani indiscussi della pesca economica, praticabile con una buoni risultati durante tutto l’arco dell’anno e rappresentano, di fatto, un importante anello dello sviluppo tecnico del Surfcaster.
Certo, il loro pregio in cucina non può essere paragonabile a quello di spigole, orate e saraghi, ma bisogna sempre ricordare che non si pesca solo per il piatto anzi, molte volte, si pesca per tutto tranne che per esso.
SPOT, TECNICHE E ATREZZATURE.
Piccole spiagge in prossimità di porti e frangiflutti, classiche calette incastonate tra rocce rappresentano l’habitat ideale per i gronghi.
Per le murene, diversamente, rivolgeremo le nostre attenzioni a quei luoghi il cui fondale è caratterizzato da piccole chiazze di sabbia circondate da scogli.
Diversi sistemi di caccia caratterizzano le due prede.
Infatti, mentre il grongo ha un’attitudine spiccatamente predatoria, che lo porta ad uscire dalla tana per cacciare durante tutta la notte, la murena ha un approccio più sedentario, con attese di fronte la tana o, al massimo, piccoli e fulminei raid nei paraggi della stessa, giustificati solo dall’aver puntato l’eventuale e facile preda.
È facile, dunque, ipotizzare un diverso comportamento durante l’abboccata.
Nervosa e violenta quella della murena che, puntato l’innesco, schizza dalla tana, imbocca e rientra con velocità impressionante;
lenta, alle volte addirittura impercettibile, quella del grongo, il quale si muove lentamente sul fondo, incontra l’esca la mette in bocca e inizia ad ingurgitarla per poi continuare la sua passeggiata.
Parlando di esche, questo è il campo in cui la sarda regna sovrana.
A tranci o intera, comunque rassodata con filo elastico, purchè fresca e rinnovata con una certa frequenza al fine di dare continuità alla scia olfattiva.
Alternative valide sono rappresentate dai i tranci di pesce locale, catturato al momento, quindi sfilettato e innescato, come anche i tentacoli di polpo, base principale della dieta della murena.
Soddisfacenti sono anche gli inneschi misti (tipo totano-sarda), unendo alla componente olfattiva della sarda quella visiva del totano.
Inutile elemosinare sulle porzioni di esca; più abbondante è, meglio sarà ai fini di una cattura veramente di pregio.
Andando al complesso pescante è ovvio che, parlando in questi termini non si può andare molto per il sottile, con diametri del finale a partire almeno dallo 0,60 (meglio uno 0,80 per la murena) e ami che difficilmente dovranno scendere sotto il 3/0, da scegliere robusti e, possibilmente, in carbonio, vista la facile esplulsione in caso di rottura.
ll finale di base parte da 1,50 mt -da montare possibilmente in basso vicino al piombo- da accorciare e alzare sul trave in base alle condizioni del fondale.
Non sono da snobbare le soluzioni con piombo a perdere, per i casi più complessi, così come, per quelle situazioni veramente al limite dell’affrontabile, con fondali fortemente accidentati e difficili da gestire, troveremo un grande alleato nel “lift” (o ascensore), un trave il cui funzionamento dovrebbe aiutarci a scongiurare quasi del tutto gli incagli.
La robustezza finale sarà da cercare anche negli attrezzi che destineremo allo scopo.
Che siano di taglio tele o ad innesti, l’importante è concentrarsi su attrezzi dal carattere deciso, in grado di staccare senza tentennamenti la preda dal fondo ed evitare che, intanandosi, vada a sfregare il finale sulle rocce; così anche per i mulinelli, fissi o rotanti a seconda delle preferenze personali, ma da scegliere tra quelli dal recupero più potente e dalla struttura più robusta, che non entrino in crisi alle prese con i pesi più sostenuti, ed imbobbinati con fili almeno dello 0,35.
Quello a cui potremo eventualmente rinunciare sarà la frizione e la sua modularità, posto che si lavora a frizione chiusa per evitare ingestibili e pericolose fughe della preda, che cercheremo di assecondare, eventualmente e con molta parsimonia, attraverso l’antiritorno.
In conclusione, due prede veramente divertenti, che ci permettono di avere un approccio da manuale con la combattività e che, vista la relativa facilità di cattura, ci possono permettere anche i test con le nuove attrezzature, senza inutili sperperi di tempo e denaro, alla ricerca di qualcosa di più blasonato, ma sicuramente anche più raro.
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