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Maggio 2009
Traina alla Leccia Amia
Emanuele Lisi
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La Leccia amia (lichia amia) appartiene alla famiglia dei carangidi , ha il corpo schiacciato ed alto di forma quasi ovale , ha gli occhi piccoli rispetto al corpo ed un apparato boccale molto largo e robusto composto da denti piccolissimi. Sul copro presenta due pinne dorsali, una è superiore e ha degli aculei di cui uno è rivolto in avanti , mentre l’altra dorsale è posta sulla zona anale . Il pesce presenta un colore argenteo con la parte ventrale bianca . Raggiunge le dimensioni di circa 2 metri per un peso di 50kg ma gli esemplari che vengono catturati spesso sono tra gli 8 e i 20kg. È un pesce che da piccolo vive in grossi branchi ma raggiunta una certa maturità ed un certo peso diventa solitario o al massimo vive in coppia .La riproduzione di questi pesci avviene nel periodo primaverile-estivo , vive nei pressi delle foci ,delle spiagge e delle zone portuali oppure frequenta spesso zone con presenza di secche con scogliere sommerse profonde , la si trova nel sottocosta in primavera per poi migrare altrove alla fine dell’autunno, i mesi migliori per pescare questo magnifico pesce sono da maggio a novembre . La Leccia è un grande predatore del mediterraneo e si nutre di cefali, aguglie, alacce e occhiate ecc ecc , le ore migliori per catturare la leccia sono le primissime luci dell’alba e quelle centrali dello zenit ed ama cacciare nelle acque torbide dei porti e delle foci.
Per insidiarla a traina è consigliabile pescare con la tecnica dell’esca viva usando il piombo guardiano o l’affondatore (downrigger) a palla di cannone .La canne più idonee per insidiare la leccia devono essere di un libraggio compreso tra le 12 e le 20lb del tipo trolling o stand –up ad azione ripartita in quanto la leccia è un grande combattente e la sua reazione dopo lo strike è fortissima con una lunga e potente fuga per prima sul fondo e poi in superficie con spettacolari aggallate e schizzi d’acqua, infatti e consigliabile usare mulinelli minimo del 4/0 imbobinati con non meno di 300m di 0,60 oppure con del multifibre di adeguato libraggio . Per affondare l’esca si consiglia l’utilizzo di un piccolo piombo guardiano da 100 a 200g(dipende dal fondale su cui peschiamo) , in quando la leccia caccia nella prima fascia d’acqua o in superficie , come terminale dopo il piombo metteremo una ventina di metri dello 0,60 con un finale a due ami(uno fisso e uno scorrevole) per innescare il vivo .La velocità di traina dovrà essere tra 1 e 1,5 nodi in quanto peschiamo con l’esca viva e la lenza andrà filata fuori bordo per circa 50-60 m compreso di finale . Dopo lo strike e la prima grande fuga occorrerà recuperare la leccia con delle energiche pompate , qui ci tornerà utile una potente stand-up ad azione ripartita . Durante il recupero il pesce compie spesso delle fughe laterali alla barca e picchiate sul fondo o cambia direzione mirando anche verso la barca , questi sono momenti pericolosi in quanto bisogna evitare di lasciare in bando la lenza poiché ne potrebbe causare la slamatura del pesce , quando arriverà nei pressi della barca darà fondo alle ultime forze come tutti i grandi combattenti del mare questo ,ed è qui che l’emozione potrebbe prendere il sopravvento occorre quindi stare calmi e non aver fretta di imbarcare il pesce , al momento giusto ci aiuteremo con un raffio per portare il pesce a bordo .Le migliori esche per insidiare la leccia sono il cefalo l’aguglia e l’alaccia poi ogni spot ha la sua esca principe . Altri pesci che posso cadere vittima di questo tipo di traina sono pesci serra , ricciole di piccola taglia e qualche barracuda o in alcuni spot anche delle belle spigole .
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