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Ottobre 2009
Misurare il Fondale
Mimmo Presti
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Quante volte abbiamo avuto il problema di conoscere la profondità dello spot di pesca e quindi poter mettere nel punto giusto il nostro amo, pescando a bolognese, con canna fissa o all'inglese. Questo problema il più delle volte sorge quando dobbiamo pescare a fil di fondo.
Voglio precisare che in questo articolo diamo per scontato il montaggio delle attrezzature e delle parature in modo da avere come finale l'amo.
Innanzitutto dobbiamo renderci conto che in un tratto di mare si hanno di fronte svariati fattori variabili, fra cui il movimentodell'onda e le correnti di superficie e di fondo.
Iniziamo quindi con il procurarsi delle sonde (esse, non sono altro che dei pesi che si agganciano all'amo in modo da aumentare il peso della montatura oltre il limite di sostegno del galleggiante adoperato) nel proprio negozio di fiducia, ne esistono di svariate forme e tipologia di aggancio sull'amo (vedi foto 1; a morsetto, ad occhiello etc... ). Per la precisione ci sono anche diversi modi per autocostruirli in casa per la gioia degli appassionati del fai da tè (si lascia spazio all'inventiva per la realizzazione di esse), queste si utilizzano in alcuni casi e in genere quando bisogna utilizzare dei pesi molto piccoli che in commercio non si trovano.
Passiamo alla misurazione vera e propria.
Si prepara la montatura che vogliamo utilizzare con il galleggiante, il terminale e i pesi idonei al galleggiante utilizzato.
Si sposta il galleggiante sulla lenza madre in modo da avere la lunghezza tra galleggiante e amo più o meno uguale alla profondità presunta dello spot.
Dopodichè si posiziona la sonda sull'amo, si lancia a mare e si comincia a provare lo spot in svariati punti così da avere anche una stima della conformazione del fondale.
Se la stima fatta sulla profondità è esatta, la sonda tocca il fondo e il galleggiante in superficie si corica leggermente al movimento dell'onda, se al contrario il galleggiante affonda o si corica completamente sulla superficie vuol dire che nel primo caso la profondità è maggiore e nel secondo caso è minore. Appena avuta la giusta misurazione, si recupera il tutto e si stacca la sonda per poter iniziare l'azione di pesca.
Quindi per logica, si recupera il tutto, si sposterà in sù o in giù il galleggiante sulla lenza madre e ri riproverà fino a quando non si avranno le condizioni dette al punto precedente (vedi foto 2).
Và da sè che per pescare a qualche centimetro dal fondo, mi basterà infine spostare di qualche centimetro in basso il galleggiante dopo aver trovato la giasta misura del fondo.
Se ci si trova in presenza di fondale molto frastagliato il consiglio è quello di posizionare la misurazione ottimale sul culmine più alto, così si eviteranno fastidiosi incagliamenti, ma al contrario se dobbiamo pescare proprio in qualche buca allora tareremo il nostro galleggiante seguendo le proprie esigenze (vedi foto 2).
Tenendo presente quanto detto all'inizio, riguardo la presenza di correnti che spostano in diagonale la nostra montatura, il discorso si complica, perche se usassimo delle sonde molto più pesanti di quanto reggerebbe il nostro galleggiante, avremo sì, la misurazione del fondo ma con lenza in verticale che alla fine non risulterà veritiera in fase di pesca, perchè appunto appena passati in azione di pesca la nostra montatura lavorerà in diagonale e quindi il dato prelevato non sarà più attendibile.
Quindi il consiglio è quello di utilizzare pesi in quantità non superiori del 10-20% a quanto sopportato dal galleggiante. A questo punto la nostra misurazione risulterà effettuata con la lenza in diagonale in modo molto più eterogeneo alla realtà. Mi spiego meglio: se abbiamo un galleggiante che tiene 5 gr. e quindi la piombatura del terminale un pò al di sotto, diciamo 4,80 gr , vuol dire che la sonda non deve superare il peso di 1,35 gr..
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