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Aprile 2009
Traina al Dentice
Emanuele Lisi
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Il Dentice (dentex dentex) appartiene alla famiglia degli Sparidi ed ha il corpo di forma ovale . La caratteristica particolare di questo pesce è l’apparto boccale che presenta una serie di denti acuminati e taglienti ,la sua colorazione è varia e bellissima , gli elementi più giovani presentano un colore grigio argento con punti neri e azzurri , gli esemplari adulti hanno invece dei colori che tendono al rosa , un po’ tutti presentano delle macchie gialle sulla parte bassa dell’opercolo brachiale .La sua riproduzione avviene in primavera(tra aprile e maggio) dove tende a raggrupparsi , dove avviene il cosiddetto montone di dentici . Allo stato giovanile vive in branchi , da adulto tente a diventare solitario in particolar modo nei mesi freddi . Vive a profondità regolari tra i 10 e 30m ma durante i mesi invernali si sposta su fondali anche oltre i 50m, ama fondali a carattere misto sabbia, scogli e praterie di posidonia oceanica , predilige secche e grosse pareti rocciose .Il Dentice è un predatore che caccia a stretto contato con il fondo e si nutre di alacce, sugarelli, sgombri ,aguglie, occhiate , menole, boghe e va ghiotto di calamari e seppie. Il dentice può essere insidiato a traina sia con esche naturali (vive o morte ) o con esche artificiali . La pesca a traina con il vivo può essere praticata con il piombo guardiano o con l’affondatore (dowrigger) a palla di cannone per sondare le zone più profonde ,mentre la pesca con le esche artificiali si può praticare con il monel o con l’affondatore a palla di cannone .
La traina con il vivo e il piombo guardiano viene praticata con canne del tipo trolling o stand up di libraggio compreso tra le 12 lb e le 20lb ad azione parabolica o ripartita ,ma un ottimo compromesso può essere una canna da trolling da 16lb,lunga 2,05-2,10m ad azione parabolica o ripartita con un ottima sensibilità e in grado di sostenere piombature importanti sull’ordine dei 500-600g . E’ richiesta un ottima sensibilità nella pesca al dentice perché ha una mangiata particolare in grado di tranciare o sfilare un esca viva senza rimanere vittima degli ami , per questo motivo spesso si ricorre all’utilizzo del multifibre nel mulinello per aumentare la sensibilità alle mangiate e avere una ferrata istantanea sul pesce . Il mulinello che utilizzeremo per questa pesca sarà un 20lb 4/0 capace di contenere non meno di 300m di multifibre, al quale legheremo un finale in nylon di circa 15-20m dello 0,60 ed un terminale al fluocarbon a due ami per innescare il vivo dello spessore dello 0,70 per evitare sgradevoli sorprese in quanto il dentice è fornito di un ottima dentatura . Nella giunzione tra finale e multifibre inseriremo un piombo guardiano capace di far pescare a stretto contatto con il fondo il nostro terminale , mediamente con assenza di corrente ed una velocità della barca a 1 nodo si può stare in pesca anche con un piombo di 500g su un fondale di 40-50m , se si pesca con due canne è consigliabile diversificare le piombature e sondare fasce d’acqua diverse ,spesso questi pesci seguono le scie d’ acqua calda mantenendosi più spostati dal fondo . Come già descritto il dentice mangia su quasi tutte le esche vive ma non disdegna le esche morte come calamari e seppie , l’importante è che siano freschissimi o da poco morti e devono essere ben innescati .
Un altro sistema valido per affondare le esche vive è l’affondatore a palla di cannone risulta essere ottimo per sondare le fasce d’acqua più fonde anche oltre i 50m , per la messa in pesca bisogna filare l’esca viva a 40m dalla barca ,agganciare la lenza madre del mulinello alla pinza della palla e dare la giusta quantità di cavetto per portare l’esca alla profondità desiderata (vedi articolo sull’affondatore).
Il Dentice aggredisce anche le esche artificiali in particolare i minnow di dimensioni che variano da 11 cm a 18cm affondanti o galleggianti, portati in profondità dal monel o dall’affondatore a palla , le colorazioni più usate sono il mitico testa rossa e il classico sgombro azzurro e verdastro . Affondare un esca a 3 nodi a grande profondità non è semplice infatti abbiamo dei limiti da rispettare , con il monel si posso battere fondali non oltre i 20-25m(vedi articolo monel) e con l’affondatore non oltre i 30-35 m , a mio modesto parere si può scendere anche oltre con entrambi i sistemi di affondamento ma andremmo a perdere il vero piacere della pesce sportiva , con il monel per andare a sondare fasce d’acqua in torno a 50m si devono filare in mare circa 400m di monel , in questo caso dobbiamo ricorrere ad un mulinello elettrico , in quanto il recupero diventa un vero tiro alla fune mentre con l’affondatore dobbiamo ricorrere a una palla di 8 o più kg e filare in mare una grossa quantità di cavetto per far scendere la palla a tali profondità.
Dopo aver descritto i sistemi di pesca a traina per insidiare il dentice non ci resta che descrivere lo strike e il recupero di questo magnifico pesce .Lo strike è abbastanza violento negli esemplari di grossa pezzatura , in questa fase il pesce tende a guadagnare la profondità alla ricerca di qualche anfratto o fenditure sul fondale per cercare riparo e tagliare il terminale , se riusciamo con una certa abilità a sollevarlo dal fondale si fa recuperare con facilità dando delle energiche testate, a circa 30-40 m dalla barca spesso lo vediamo affiorare a pancia in su e con la vescica natatoria gonfia , nei pressi della barca dà fondo alle ultime forze ma sarà un capiente guadino o un raffio per gli esemplari più grossi a portare il dentice a paiolo sulla nostra barca.
Altri pesci insidiabili con la medesima tecnica utilizzata per la pesca al dentice con le esche naturali sono le ricciole , le cernie e il dentice praio , con l’artificiale la spigola su bassi fondali , la cernia, il dotto , il barracuda.
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